[ValuePoint, il ruolo del canale] TAVOLA ROTONDA: Distribuzione, come cambia il marketing?

Fare marketing è una scienza, ma anche un po’ un’arte. Non c’è una sola ricetta, bensì le decisioni dipendono molto dalle caratteristiche del distributore e dal suo posizionamento sul mercato.

ValuePoint: il ruolo del Canale ha un formato fisso e congruente. Ogni mese ospitiamo un momento di aggregazione, tramite il formato della tavola rotonda, dove raccogliere il pensiero dei manager del canale. Vogliamo parlare di processi, manager, attività, mentre per cose come tecnologia, IoT, Cloud e altre buzzword di questo tipo, ci saranno altri spazi nella rivista e nei convegni Soiel. All’interno delle pagine di ValuePoint abbiamo dapprima parlato di finanziamenti, poi di e-commerce e app, e adesso andiamo ad affrontare il tema del marketing, da sempre un’area decisiva nel rapporto tra il distributore, che cerca di essere sempre più efficace ed efficiente, il reseller, che è in genere il target primario di queste iniziative, e il vendor, che usa i propri fondi marketing tramite il distributore per fare in modo che i giusti messaggi vadano a fluire lungo la filiera del canale. Ovviamente fare marketing è una scienza, ma anche un po’ un’arte. Non c’è una sola ricetta, bensì le decisioni dipendono molto dalle caratteristiche del distributore e dal suo posizionamento sul mercato. Non ci si deve sorprendere quindi se i nostri interlocutori hanno dato riscontri anche parecchio differenti ai nostri spunti. Per parlarne, in questa tavola rotonda, abbiamo ospitato: Eleonora Molinari (marketing manager di Arrow ECS), Davide Simonato (direttore commerciale & marketing di Attiva), Monica Bernabei (marketing manager di Avnet TS), Sara Montanari (marketing communication & event manager di Itway VAD), Antonella Baldassarre (corporate communication manager di Tech Data), Mirtill Mlinarik (direttore marketing di Westcon-Comstor) e Piera Loche (managing director di Zycko).

Quale e quanto marketing?
Iniziamo la nostra tavola rotonda e ci dichiariamo subito interessati ad avere qualche evidenza dai nostri ospiti chiedendo loro quali iniziative marketing stanno facendo nel 2016, cercando anche di capire con quale frequenza essi operano e verso quale audience.

Da subito, Monica Bernabei di Avnet precisa che “più che di azioni di marketing, mi piace parlare di azioni di sviluppo. Il piano marketing, infatti, è una parte importante del piano più globale che alimenta il business. Ogni azione marketing è quindi studiata e pensata in funzione degli obiettivi trimestrali e annuali da raggiungere. Insieme al vendor e ai team di sviluppo interni, definiamo molteplici azioni che vanno dal rafforzamento dell’awareness al recruitment ed enablement dei partner, dalle certificazioni alla generazione di nuova domanda con attività di lead generation o di supporto al partner in fase di sviluppo. Ci sono infine le azioni di loyalty e fidelity per il consolidamento del parco dei clienti acquisito. Il target cui ci rivolgiamo è primariamente un target di canale, vista la nostra natura di distributore. Al tempo stesso, però, ci piace adottare un approccio customer-centric e quindi mettere al servizio di alcuni clienti finali le nostre capacità consulenziali, indirizzando la loro domanda verso le aree tecnologiche più performanti e quindi facilitando il business dei nostri partner”.

La fidelizzazione del canale è al centro delle attività di Itway, anche attraverso azioni d’immagine e, infatti come spiega Sara Montanari “il 2016 segna 20 anni dalla nostra nascita e, per l’occasione, abbiamo realizzato un kit che riteniamo rappresenti appieno l’azienda e i suoi valori, da regalare ai migliori clienti. Esso è dedicato all’opera d’arte commissionata da Itway ed esposta a Roma in occasione dell’esposizione ‘Corporate Art’, una mostra incentrata sul tema del dialogo tra arte e impresa. L’opera d’arte “Tessere di Storia” è ispirata al mosaico bizantino e rappresenta la “chiocciola”, simbolo della comunicazione dei giorni nostri. A impreziosire il kit, una stampa artistica della prima bozza preparatoria dell’opera d’arte, con rilievi in lamina d’oro, riprodotta a tiratura limitata su carta di pregio, firmata dall’artista. Questo kit rappresenta al contempo la città di fondazione di Itway, Ravenna, e il mondo dell’IT, per cristallizzare un momento di grande successo dell’attività del Gruppo e rafforzare ulteriormente il rapporto che abbiamo con i nostri partner. Oltre alla fidelizzazione, anche la formazione rimane uno dei principali focus di Itway: dal convegno principale dell’anno (Itway Campus), proseguendo con i numerosi seminari e webinar di approfondimento sulle tecnologie a portafoglio, a supporto delle novità annunciate dai nostri vendor”.

Per Attiva, le attività marketing legate al mondo Apple (e non solo) sono fondamentali. Secondo Davide Simonato “sono due le direzioni principali del nostro intervento, attività locale, cliente o punto vendita, e attività online. Seppur con ovvie differenze di frequenza, entrambe hanno come audience principale il nostro panel di clienti, per i quali sviluppiamo comunicazioni e promozioni che li aiutino ad accogliere e proporre all’utente finale i nostri brand nel miglior modo possibile. In particolare abbiamo sviluppato il magazine ‘MacReport’, come raccoglitore di temi legati ai prodotti che distribuiamo. Partendo dalla rivista cartacea MacReport, che produciamo e distribuiamo in 70 punti vendita sul territorio nazionale, andiamo a sviluppare approfondimenti, prove prodotto e video recensioni sul sito www.macreport.eu e sulla pagina Facebook, che conta oltre 50.000 follower”.

Arrow ECS ci dice che, in questi primi mesi dell’anno, “abbiamo realizzato differenti attività dirette di marketing rivolte ai nostri partner di canale, rivenditori e system integrator, per fornire loro tutti gli strumenti per affrontare al meglio le tecnologie e rispondere alle esigenze di mercato. Inoltre, in collaborazione con i vendor, abbiamo la possibilità di organizzare attività che coinvolgano anche gli utenti finali – racconta Eleonora Molinari. A oggi ci siamo concentrati sull’organizzazione di eventi di formazione, workshop tecnici, webinar dedicati all’approfondimento delle tecnologie che distribuiamo, abbinati a campagne di lead generation per creare nuove opportunità di business, attraverso i canali tradizionali, come il telemarketing e quelli social, utilizzando per esempio la piattaforma LinkedIn”.

Tech Data e Westcon-Comstor ci parlano invece soprattutto di lead generation. Secondo Antonella Baldassarre di Tech Data “nel 2016 ci stiamo focalizzando su attività di lead nurturing in quando riteniamo fondamentale, in un momento storico di cambio di pelle del rivenditore di information technology, dare a nostri clienti il know how per affrontare il cambiamento e cogliere le nuove opportunità di business che offre il mercato. Formazione approfondita per i rivenditori attraverso un unico portale, www.tdevents.it e programmi specifici su tematiche verticali quali il cloud (www.tdcloud.it), il pc gaming, l’educational e mercati nuovi come quello delle smart city”. Analogamente, per Mirtill Mlinarik di Westcon-Comstor, “le nostre iniziative sono rivolte ai partner e sono di supporto alla business generation o consistono in corsi di formazione commerciale o tecnica. Sul tema lead generation ora proponiamo una nuova tipologia di campagna, un web tool, che fornisce agli utenti finali un assessment tecnologico. Il sistema in pochi minuti offre rilevanti insight attraverso una dashboard immediata, supportata poi da un report completo e dettagliato, che il partner potrà discutere con il suo cliente o prospect”.

Chiude questo primo giro di opinione, Piera Loche di Zycko, secondo cui “anche in questi mesi, come negli anni passati, non ci siamo risparmiati nel mettere in campo le nostre energie per agevolare, con varie attività di comunicazione e marketing, lo sviluppo del business dei partner. In linea con la nostra missione, come distributore IT pan-europeo specializzato continuiamo a portare al canale soluzioni tecnologiche innovative magari ancora poco conosciute al mercato, abbiamo organizzato eventi e seminari nelle principali città italiane, attivando su base mensile webinar dedicati alle tecnologie a portfolio come Riverbed, Arbor Networks, Lifesize, Barracuda e Brocade. Ogni attività è mirata a preparare e supportare con materiale e formazione tutti i nostri partner che stanno promuovendo le soluzioni tecnologiche che aiutano le aziende a eliminare o ridurre i costi d’implementazione e gestione dell’infrastruttura. Come riscontro dai vendor, riceviamo anche importanti premi che ci confermano come distributore a valore, distinguendoci per l’eccellenza dei servizi offerti e per lo sviluppo del business che garantiamo al canale. Proprio in queste settimane, siamo impegnati per assicurare il nostro sostegno sul territorio, organizzando attività di lead generation sui prodotti in modalità all inclusive, partendo dall’identificazione degli utenti, fino alla gestione dell’agenda per fissare gli appuntamenti direttamente con i clienti finali”.

I vendor, preziosi finanziatori
Come tutti sappiamo, il marketing del distributore è spesso un veicolo utilizzato dai vendor per indirizzare certi mercati e attività, utilizzando specifici fondi. Ci viene quindi voglia di chiedere a questi manager cosa i vendor stanno domandando loro di diverso rispetto al passato e come sono cambiate le priorità dei loro fornitori.
Prende la parola Attiva secondo cui “da qualche anno a questa parte, a causa anche dell’impoverimento di risorse presenti nei punti vendita, i vendor ci richiedono maggior attenzione alle attività locali, sia a livello espositivo sia di promozione. Il focus è ovviamente quello di attrarre, informare e motivare il cliente finale all’acquisto dei prodotti dei vendor distribuiti. Per fare questo, Attiva dedica particolare attenzione allo sviluppo di creatività ad hoc per i singoli clienti e punti vendita, arrivando anche a coordinare l’organizzazione di piccoli eventi, dove all’attività promozionale uniamo un aspetto ludico ed emozionale. L’engagement con il cliente finale è una delle maggiori richieste che i vendor ci stanno rivolgendo negli ultimi mesi. Inoltre, in particolare per la business unit Attiva Evolution (dedicata a prodotti e soluzioni per il networking aziendale), ci stiamo focalizzando nell’organizzazione periodica di eventi formativi su prodotti e tecnologie dedicati agli addetti vendita dei nostri clienti e agli utenti finali”.

Ovviamente le priorità del vendor cambiano di pari passo con l’evoluzione del mercato e quindi anche le azioni di sviluppo seguono la stessa direzione. Secondo Avnet, “si parla ormai di trasformazione digitale, di terza piattaforma e quindi dell’importanza di un approccio architetturale unificato, molto flessibile, che sappia gestire e dare valore all’elevata mole di dati che scaturiscono dagli attuali trend della mobility, del cloud, IoT e Big Data & Analytics. In questo scenario, le attività che implementiamo e che ci vengono richieste dal vendor, sono quelle volte a favorire il miglior posizionamento delle loro soluzioni in queste aree tecnologiche e al contempo volte a indirizzare le strategie dei nostri partner. Si prediligono azioni di sviluppo mirate, rivolte a un target qualificato, sia pur ristretto, e con un impatto più strategico sul business”. C’è però sicuramente stata un’evoluzione nelle richieste che i distributori ricevono dai vendor.
Sara Montanari sostiene che “mentre prima il focus era di ottenere una buona visibilità su tutti i canali IT classici, oggi si fanno preferire attività che garantiscano un ritorno tangibile e tempi di risposta brevi. Siamo quindi sempre più impegnati nell’organizzazione di azioni che ci permettano di stare a contatto diretto con i partner con l’obiettivo primario di raccogliere lead che possano, in tempi brevi, portare dei frutti. Quindi l’accento è posto su attività che consentano un calcolo preciso del costo per contatto e che, nel giro di due-tre mesi, permettano di fare una valutazione precisa sulla qualità di tali contatti in termini di vendite rea-lizzate”. Le esigenze dei vendor sono sempre più focalizzate sulla generazione di nuovi contatti e, di conseguenza, di nuove opportunità di business.
Molinari di Arrow ECS ci informa di una collaborazione in essere “con numerosi vendor per ampliare il raggio di azione e incrementare così il numero di deal, anche grazie al massimo supporto garantito ai nostri partner per consentire loro di continuare a sviluppare le attività in un mercato in costante evoluzione e fornire le migliori soluzioni in ogni progetto. Continuano inoltre le attività di promozione più tradizionali, come la partecipazione a eventi di settore e azioni di comunicazione per aumentare la visibilità e veicolare messaggi chiave relativi alle tecnologie e alle opportunità offerte agli utenti”.

Un ruolo che si allarga al posizionamento del brand I vendor vedono comunque i distributori sempre più come un partner strategico in grado di erogare servizi di valore al canale e non solo il supporto logistico. Tech Data conferma che “nel marketing il nostro ruolo si allarga e diventa consulenziale, affiancandoci ai vendor nel posizionare il brand e non solo il prodotto a livello tattico”. Sappiamo però tutti che, a livello di trend, possiamo parlare di una riduzione graduale dei budget marketing dei vendor e anche di un cambio di focus. Mlinarik di Westcon conferma che “prima le attività tradizionalmente erano finalizzate a raggiungere i system integrator, mentre oggi sono sempre più dirette verso il cliente finale. Per quanto riguarda i mercati verticali indirizzati, si tratta principalmente del finance, dell’healthcare, della pubblica amministrazione e ultimamente dell’industria manifatturiera. Inoltre, ci rivolgiamo sempre più spesso anche alle piccole e medie imprese, grazie alla crescita dell’offerta delle soluzioni cloud, assai flessibili e quindi adatte a questo mercato”. Tutto bello però, fuor di metafora, le priorità dei vendor sono sempre le stesse: aumentare il fatturato del trimestre magari con una certa attenzione ai prodotti che assicurano la maggiore marginalità. Però qualcosa sta cambiando. Piera Loche ci dice che, “a differenza del passato, notiamo una maggiore attenzione del vendor a valutare insieme a noi, quali attività possano agevolare la spinta del business e soprattutto sempre più raccolgono gli input che forniamo loro per adattare a livello locale i programmi di marketing che arrivano dai team europei. L’interesse dei vendor è sempre più rivolto ad attività di lead generation. In sintesi, possiamo confermare che lavoriamo veramente in squadra, tutti per lo stesso obiettivo che è quello di soddisfare le esigenze degli utenti, supportando con iniziative e strumenti marketing i partner che insieme a noi vogliono investire”.

Be smart, be social
Chi scrive queste pagine si posiziona come un esperto di marketing e di social media. Quindi non poteva mancare una domanda relativa a questo ormai non più così nuovo modo di comunicare: quanto sono importanti i canali social per le iniziative marketing dei distributori? E su quali piattaforme social c’è veramente uno sforzo tangibile e supportato da numeri significativi? Parliamo di LinkedIn? Di Twitter? Di altro?

Tech Data esordisce citando un panel di piattaforme social ad ampio spettro. Infatti, secondo Antonella Baldassarre: “Proprio quest’anno ci vede per la prima volta affrontare tutti i social media; fino al 2015 eravamo presenti solo su Twitter. Oggi abbiamo una pagina ufficiale su LinkedIn e tutti gli altri canali, quali Facebook, YouTube e Google+ legati a un progetto specifico dal nome Futura relativo al mercato della tecnologia per le Smart City”.

D’altra parte, nel 2016 non è quasi più possibile fare marketing senza appoggiarsi all’utilizzo di piattaforme social che permettano di divulgare e diffondere i messaggi in maniera allargata e universale. Itway in particolare “ha intrapreso già da qualche anno una strategia social gestita da personale in-house dedicato che si avvale delle piattaforme LinkedIn, Facebook e Twitter. Sulla prima piattaforma abbiamo una pagina dedicata al Campus che viene utilizzata come canale verso i partner per fornire aggiornamenti tecnologici e commerciali, news sulle politiche e sui programmi in corso, oltre a fungere da repository di tutti i contenuti che vengono resi disponibili in occasione di tutti gli appuntamenti di formazione organizzati nel corso dell’anno. Quest’anno questo canale ha visto una crescita di oltre il 10% nel numero di follower. Al fine di mantenere un contatto più emozionale con i nostri partner ci avvaliamo invece della pagina Facebook, mentre Twitter è lo strumento principale con il quale promuoviamo gli appuntamenti Itway e aggiorniamo i follower in tempo reale su quanto avviene in occasione dei nostri eventi”.

Anche Avnet conferma che “i social media sono estremamente importanti e l’utilizzo di questi canali rispecchia l’elevato dinamismo del nostro mercato dove il ritmo della comunicazione non può essere da meno. Apparteniamo a un gruppo mondiale presente su tutti i principali canali social di comunicazione e godiamo, di riflesso, di una elevata visibilità globale. A questo aggiungiamo le azioni locali, prevalentemente su Twitter e LinkedIn che riteniamo, essere maggiormente sensibili e ricettivi in termini di business. Per massimizzare la fruizione e l’elevato valore di queste piattaforme social, inoltre, stiamo lavorando a nuovi progetti di sviluppo che possano favorire e facilitare l’automazione della domanda”.

I canali social stanno diventando sempre più importanti a livello EMEA. Anche Arrow ECS si dichiara “molto attiva. Siamo presenti come Arrow Corporate su otto social network e i più efficaci per la spinta e la diffusione delle nostre attività sono sicuramente LinkedIn, Twitter, Facebook e Instagram. Anche a livello italiano i canali più utilizzati sono sicuramente LinkedIn, Facebook e Twitter. LinkedIn è la piattaforma con un riscontro maggiore, vista la sua natura più professionale e nel 2015 abbiamo ottenuto una crescita di oltre il 15% a livello di audience, incrementando anche il numero di condivisioni dei nostri contenuti e collegamenti. Twitter è il canale preferenziale per realizzare comunicazioni in diretta, soprattutto durante gli eventi e consente scambi rapidi di messaggi e pillole tecnologiche. Sempre a livello corporate, sia su Twitter sia su Facebook la nostra audience è aumentata rispettivamente dell’11% e del 32%, testimoniando la validità della comunicazione realizzata anche su questi canali”.

Anche Zycko afferma che nessuna attività di marketing e comunicazione oggi può prescindere dai canali social: “Anche in Italia, seppure continui a dimostrarsi il fanalino di coda rispetto agli altri Paesi europei, sempre più i responsabili degli acquisti e IT delle aziende si collegano a LinkedIn e seguono anche Twitter. Non si può ancora pensare di sviluppare e concludere una trattativa commerciale su LinkedIn, ma di certo è uno strumento che consente di far arrivare i messaggi giusti alle persone giuste. In linea con questa tendenza, abbiamo in corso proprio in queste settimane una campagna in LinkedIn che mira a far scaricare alle aziende in target una versione trial per 30 giorni della soluzione su cloud di Lifesize. I risultati attesi sono importanti, e faremo le nostre valutazioni al termine di questa campagna per definire, insieme al vendor, quali altre attività mettere in campo”.

C’è poi il tema della misurazione dei ritorni. Per Westcon, “per rispondere alle sfide della comunicazione social, pubblicare con regolarità contenuti interessanti e misurarne i risultati, abbiamo studiato una soluzione, sfruttando la nostra conoscenza tecnica e abbiamo investito in un tool ad hoc. Attraverso la nostra piattaforma, i nostri partner possono scegliere tra decine di articoli tematici al giorno, rilevanti per il nostro mercato, pensati per Twitter o LinkedIn, disponibili in varie lingue, programmare la pubblicazione e analizzare le interazioni misurate attraverso una dashboard”.

Infine Attiva va un po’ controcorrente, anche in relazione alla specifica tipologia di business: “Per chi si rivolge primariamente a rivenditori e retailer, l’influenza dei social è poco determinante. In ogni caso, come parte della nostra strategia di comunicazione, da qualche anno abbiamo attivato una pagina Facebook (MacReport.eu), dove riportiamo i contenuti principali del Magazine, che pubblichiamo con cadenza trimestrale. Questa pagina crea un canale diretto di comunicazione tra i nostri vendor e i consumatori. Interagendo direttamente con gli utenti finali, possiamo dire di avere ottenuto a oggi degli ottimi risultati, che ci permettono di essere tra i distributori più attivi e presenti su Facebook”.

Il gran finale
Quindi questi distributori si dichiarano tutti assai attivi, fanno un sacco di belle cose, e promuovono il brand dei vendor. Però vorremmo sapere, al di là della promozione dei prodotti a portafoglio, quali iniziative fanno per promuovere il loro proprio brand. E, soprattutto, qual è l’iniziativa di maggior rilievo, e magari di maggior budget, del 2016? C’è forse qualcosa di nuovo sotto il sole?

Simonato di Attiva pensa alle PR: “Già da qualche tempo collaboriamo in maniera positiva con un’agenzia di relazioni pubbliche, mediante cui gestiamo una costante attività di ufficio stampa per consolidare la reputazione della nostra azienda sui media di settore. Questo, unito a una pianificazione pubblicitaria e all’organizzazione di eventi dedicati alla stampa, ci permette di approfondire i temi più importanti per la promozione della nostra azienda. La nostra strategia di comunicazione ci consente di essere sempre più riconosciuti e rilevanti nel panorama della distribuzione in Italia. A livello commerciale questo si traduce nella sempre maggior attenzione riservataci da importanti vendor internazionali per entrambe le business unit”.

Bernabei ci dice che “è bene sottolineare che ogni azione marketing che siamo soliti implementare, non è finalizzata a promuovere il singolo prodotto bensì fa parte di un piano marketing strutturato che porta il cappello Avnet. Un progetto completo (realizzato per il vendor o per e con il partner) che consta di più fasi e che comprende l’analisi del target potenziale, l’ideazione di un programma di sviluppo adeguato, l’implementazione delle rispettive campagne, la loro esecuzione, l’automazione e l’analisi dei risultati. Un simile approccio ci caratterizza e già di per sé favorisce la promozione del nostro brand. In aggiunta, annualmente realizziamo i nostri eventi ‘executive’ che, oltre a rappresentare importanti momenti di confronto tra noi, i partner, i vendor e alcuni analisti di mercato, hanno l’obiettivo di favorire un’ottima relazione tra i presenti e il consolidamento di importanti partnership. In queste occasioni cerchiamo di favorire il giusto mix tra svago e business in contesti accoglienti e inusuali”.

Piera Loche sollecita i partner a contattarla per sviluppare iniziative marketing da implementare congiuntamente sul territorio: “Posso riscontrare una leggera ripresa del business in questi mesi e il mercato mostra un certo fermento, quindi offriamo tutto il nostro supporto per cogliere insieme nuove opportunità con le soluzioni dei nostri vendor. Mettiamo, infatti, a disposizione dei partner, il nostro team sales e i system engineer locali ed europei. Siamo sempre pronti a supportare i nostri business partner nel proporre ai propri clienti strumenti che consentano di affrontare e mitigare le aggressioni mirate e gli attacchi cyber crime, a cui le nostre imprese sono sempre più sottoposte, permettendo loro di proteggere il business da tutte le minacce”.

Però sono gli eventi a farla da padrone quando si parla di grandi budget. Mlinarik ci fa sognare con Dream IT: “Per il 2016 abbiamo scelto di concentrarci sulle tecnologie emergenti, nell’ottica della cosiddetta quarta rivoluzione industriale. Ciò è quanto illustreremo ai primi di luglio nel nostro evento clou: Dream IT. La scelta del nome è rappresentativo, vorremo aiutare alle imprese nel realizzare i loro piani di crescita e trasformazione aziendale – sogni da far diventare realtà – sfruttando al meglio le infinite possibilità dell’IT. Le tematiche proposte saranno organizzate in 3 macro aree per aiutare a orientarsi, tra lo Smart Working, il Cloud & Security e l’infrastruttura. Tratteremo l’integrazione e l’evoluzione delle tecnologie di oggi, il loro impatto sulla nostra vita lavorativa, personale e sul nostro business nelle città intelligenti di oggi e domani”.

Ma non mancano le contaminazioni tra il business e lo spettacolo che vedono protagonisti due personaggi televisivi assai noti quali Leonardo Manera e Marco Berry. L’evento Itway che riveste maggiore importanza “è sicuramente l’Itway Campus. Riconosciuto come evento di formazione a 360° rivolto al canale, al Campus sono presenti tutti i vendor del portfolio del VAD. Si tratta della nostra convention annuale che vede il coinvolgimento dell’intera struttura sia in termini di tempo, sia d’investimenti: non solo rappresenta, infatti, la voce di spesa principale, ma impegna tutti i team. Della durata di una giornata, l’incontro si articola su un’area espositiva e su una serie di sessioni parallele di formazione pensate per offrire ai nostri partner gli strumenti tecnici e commerciali per trasmettere al meglio sul mercato le soluzioni proposte. Di solito, a chiusura dell’evento, prevediamo un momento d’intrattenimento che possa in un certo senso caratterizzare la giornata: quest’anno è stato nostro ospite il comico Leonardo Manera che, rifacendosi al tema del Campus che era la formazione e la trasformazione, ha raccontato come proprio la sua voglia di trasformazione lo abbia condotto a intraprendere la carriera di cabarettista”.

Il 13 Ottobre sembra essere una data cloud per il canale italiano. Eleonora Molinari di Arrow ci dice che “la principale iniziativa è da anni la nostra Arrow University, l’evento dedicato al canale che anche quest’anno si svolgerà il 13 ottobre a Verona. È un’occasione importante per un confronto con i nostri rivenditori e vendor, per approfondire le principali tematiche legate alla tecnologia e ai trend di mercato. Quest’anno abbiamo deciso inoltre di organizzare anche il primo Arrow Cloud Business Day, un evento a Roma il 7 luglio, per affrontare criticità e punti di forza del cloud computing in un momento di trasformazione digitale come quello che stiamo attraversando. Infine, prosegue il nostro impegno in attività di lead generation e di partecipazione a eventi per incontrare nuovi partner e ampliare il nostro ecosistema di canale”. Il nuovo marketing non passa più solamente dagli investimenti pubblicitari e dalle public relation classiche. In Tech Data “il rafforzamento della brand reputation avviene soprattutto attraverso i nostri progetti, che coinvolgono tutta la filiera, fino all’utente finale. Questo crea un forte senso di appartenenza fra tutti gli attori che diventano i nostri brand ambassador attivi. Crediamo fortemente in quello che promuoviamo e il progetto Futura ne è l’esempio più avvincente di questo 2016. Con 27 brand Partner, un sito web (www.smartcity-futura.it) che è il cuore pulsante dell’informazione che si dirama sui social, un testimonial d’eccezione, Marco Berry, per rendere il messaggio più vibrante ed un evento unico mai realizzato prima il prossimo 13 ottobre a Milano. Ma parlarne in poche righe sarebbe riduttivo. Per questo invitiamo tutti a vivere con noi Futura, seguendoci e partecipando al nostro evento”.

E voi, il 13 Ottobre sarete a Verona per la University o a Milano per le Smart City?

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