[ITA] [“Per Primo”] Quattro mosse per rendere vincenti le organizzazioni!

Grazie a opportuni investimenti nelle infrastrutture e nella culture interne delle organizzazioni è possibile costruire luoghi di lavoro in cui le persone si aspettino cose positive, dai loro leader, dai colleghi e dal mercato. Luoghi in cui le persone sanno di poter essere ascoltate quando hanno qualcosa da dire, e dove, lavorando sodo, è possibile fare la differenza

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Amici del canale, oggi vorrei parlarvi di aziende e organizzazioni di successo. Il segreto spesso più trascurato che sta dietro alle organizzazioni di successo è l’infrastruttura. Non il contenuto di quello che sta accadendo, ma ciò che trasforma quel contenuto in qualcosa di produttivo. Vi voglio qui proporre quattro elementi che forse vale la pena considerare:

1) Trasporto: Le idee e le cose devono muoversi, meglio se in modo rapido, efficiente e sicuro. Non si tratta solo di strade, ma anche di reti informatiche, siti web ed e-commerce, infrastrutture per il telelavoro, Wi-Fi, centri comunitari e perfino fiere commerciali. Portare le cose, le persone e le idee da un posto all’altro, verso colleghi, clienti e fornitori, in modo sicuro e puntuale, è essenziale per costruire qualcosa di concreto e duraturo.

2) Ambizioni e aspettative: Quando le persone si svegliano al mattino aspettandosi che succeda qualcosa di positivo, credendo che le cose si possano realizzare e accogliendo nuove idee, queste convinzioni spesso si autoavverano. Oggi ci aspettiamo che sia possibile viaggiare in sicurezza, e che parlare apertamente di una nuova idea non ci farà licenziare. Le persone impaurite, dimesse o remissive non possono imparare o avanzare, ne’ produrre granché. Le persone intorno a noi (non solo i colleghi: possono essere clienti, fornitori, partner, amici) devono avere la convenzione di poter costruire qualcosa di bello, utile e duraturo.

3) Istruzione: Quando siamo circondati da persone competenti, intelligenti e sicure di sé, portiamo a termine un numero maggiore di compiti. Quando impariamo qualcosa di nuovo, la nostra produttività aumenta. S’impara dagli altri. S’impara mettendosi alla prova e confrontandosi con persone e situazioni nuove e sfidanti (“Life begins at the end of your comfort zone”, cit.).

4) Civiltà: Non si tratta solo di galateo, ma di un ambiente produttivo e corretto, senza bullismo, senza corruzione, senza coercizione. Occorre aria pura, non solo per respirare, ma anche per parlare e pensare. Col diritto di sbagliare e poi magari col dovere di capire dove si è sbagliato. Una situazione in cui il capo è l’unico delegato a pensare porta poco lontano. Tutto si atrofizza e magari poi va a finire che si pensa che va anche bene così, visto che è facile smettere di pensare.

Infrastruttura e cultura si sovrappongono in mille modi, creando organizzazioni (aziende, comunità, enti, nazioni) vincenti. Diventa quindi possibile investire in un luogo di lavoro (fisico o virtuale) dove le cose funzionano, in cui vi sono i giusti strumenti a disposizione, in cui i meeting non paralizzano le iniziative, e in cui si prendono le decisioni al momento appropriato e in modo che non restino incompiute. È possibile costruire un luogo di lavoro in cui le persone si aspettino cose positive, dai loro leader, dai colleghi e dal mercato. Un luogo in cui ci aspettiamo di essere ascoltati quando abbiamo qualcosa da dire, e dove ci aspettiamo che, lavorando sodo, possiamo fare la differenza. È possibile investire nell’assunzione di persone istruite (non semplicemente con voti alti e buone scuole, ma anche e soprattutto con buoni propositi e motivazioni) e far sì che esse vengano continuamente formate e aggiornate. Ed è fondamentale che nel posto di lavoro prevalga il diritto, che le persone siano trattate con dignità e rispetto, e che l’urgenza a breve termine non venga mai usata come occasione per dichiarare la “legge marziale” e abbandonare i principi che fin dall’inizio hanno permesso la costruzione dell’organizzazione. Credo peraltro che lo stesso valga per gli stati nazionali. Forse per il politico di turno non è così interessante parlare di costruire o mantenere un’infrastruttura, ma provate a cambiare qualcosa senza averne una. Investire nell’infrastruttura paga sempre. Non solo nella maggior parte dei casi, ma ogni volta. Talvolta i frutti arrivano dopo un periodo superiore a quello desiderato, talvolta ci possono essere dei modi più efficienti per ottenere lo stesso risultato, ma ogni volta che investiamo su questi quattro elementi che vi ho descritto, ci sorprenderemo poi di quanto questo possa fare la differenza.

La più grande differenza tra il 2016 e il 1916 non è costituita dalle nostre idee o dagli umani intorno a noi. È costituita dalla tecnologia, dalla civiltà e dalle aspettative nella nostra infrastruttura. Il luogo in cui siete nati ha a che fare con il vostro futuro più di qualsiasi altra cosa, ed è per via dell’infrastruttura. Quando investiamo (e ciò è costoso) in questi quattro elementi, le cose migliorano. È facile darli per scontati, ma non tutti li mettono in pratica. E’ per questo che visitare un’organizzazione che non li ha (o che invece li ha, in modo evidente e dimostrato), rappresenta una forte presa di coscienza.

PS: hai idea di come la tua azienda potrebbe migliorare? Parliamone!

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