Abbiamo sviluppato competenze e importanti esperienze nella profilazione di competenze tramite social media per alcuni dei nostri clienti. Ti va di guardare le parole di apprezzamento che hanno speso per noi? O, ancora meglio, perché non ne parliamo di persona?
Su questo argomento ti proponiamo un articolo che parla di social recruiting. L’argomento del social recruiting è molto seguito dai lettori del nostro magazine e pensiamo quindi di riproporre di seguito un articolo che tratta questo tema così d’attualità in maniera chiara ed approfondita.
Ricordate quando ancora si stampavano copie cartacee del proprio curriculum? Magari da abbinare ad una bella lettera motivazionale manoscritta? E le imperdibili inserzioni di lavoro sui quotidiani del venerdì? Ok… i lettori più giovani si chiederanno, perplessi, in quale era archeologica abbia vissuto chi scrive… ma, forse, qualcuno tra i più “senior” potrebbe sorridere (con un pizzico di malinconia?!) a questo ricordo… Oggi, il lavoro si cerca in modo diverso e si parla di “social recruiting“
Con il social recruiting l’incontro tra domanda e offerta nel mondo del lavoro avviene sul web
I social media sono entrati a far parte delle nostre vite quotidiane (eh sì, anche per quelle generazioni “preistoriche” di cui sopra), per gli usi più diversi: c’è chi li usa per “piacere” (giocare, condividere pensieri e immagini, conoscere persone ecc) e chi più per “dovere” (e mi riferisco all’uso professionale e aziendale dei social). Il primo tipo di utilizzo afferisce, in linea di principio, alla sfera più privata della vita delle persone. Ma attenzione: in rete non c’è nulla di “privato” e tutto quello che condividiamo, comunica qualcosa di noi e della nostra personalità, non sempre in totale coerenza con ciò che dichiareremmo di noi stessi di fronte ad un selezionatore.
Aspetto che dovremmo tenere tutti in considerazione nell’era del social recruiting perché, se è vero che in Italia la normativa nazionale tutela la privacy dei lavoratori (vedi art. 8 della l. 300/1970 e Codice della Privacy), la nostra reputazione e i nostri contenuti online (digital reputation), le relazioni sui social media e la capacità di promuovere noi stessi (personal branding) contano sempre più per trovare lavoro. Come emerge dall’indagine 2014 “Il lavoro ai tempi del social recruiting ” condotta da Adecco Italia, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore: “quanto più ricche ed integrate sono le relazioni sociali coltivate da chi è in cerca di lavoro, tanto maggiore è la probabilità di trovare un’occupazione e raggiungere un successo professionale, anche attraverso i social media”.
Ma quindi, vi chiederete…
Come si fa a trovar lavoro nell’era del web 2.0 grazie al social recruiting?
Con un uso sapiente dei social media, per mettere in evidenza le nostre capacità, la nostra professionalità e la nostra esperienza. Coltivando relazioni e, se ne siamo in grado, producendo contenuti validi, capaci di dimostrare la nostra competenza su tematiche attinenti la professione desiderata. Ma soprattutto, con tanta coerenza e trasparenza. L’attenta integrazione dei “social” su cui siamo presenti è fondamentale. Non può mancare il profilo su LinkedIn, completo di segnalazioni coerenti con ciò che vogliamo comunicare e con la professione che esercitiamo (o vorremmo esercitare). Il nostro sito e/o il nostro blog (ad esempio su WordPress), sono spesso il punto di partenza, il recipiente dal quale poter diffondere i nostri contenuti “originali”.
L’account Twitter è perfetto per segnalare, in estrema sintesi (140 caratteri a tweet), i nuovi contenuti postati sul nostro blog, opinioni, link ad articoli che leggiamo per tenerci aggiornati su tematiche connesse alla nostra professione. YouTube, secondo motore di ricerca più utilizzato al mondo, ci permette di caricare “video-cv”, pratica in crescente diffusione per candidature con una marcia in più. Con Slideshare possiamo condividere le nostre presentazioni, mentre, per documentare i nostri momenti memorabili, possiamo usare altre piattaforme come Vimeo, per i video, o Instagram e Pinterest per le immagini. Infine naturalmente, non possiamo trascurare Facebook, che connette oltre 1 miliardo di utenti attivi nel mondo e, sempre secondo l’indagine di cui sopra, risulta il social ancora più utilizzato dai candidati e il secondo, solo a LinkedIn, per l’utilizzo da parte dei selezionatori. Stanno inoltre nascendo le prime “social jobbing platform” nel mondo social recruiting, capaci di utilizzare informazioni in tempo reale dalle reti “social” degli iscritti, per generare automaticamente il matching tra domanda e offerta di lavoro.
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